Alfa e Omega: il ciclo del cambiamento in Anselm Kiefer
- Lug 12, 2024
- By Hermes
- In futuro e anticipazione, sostenibilità
INTRODUZIONE
Ogni fine coincide con un nuovo inizio
Inizio e fine, fine e inizio, due estremi di una stessa linea temporale dove l’uno diventa causa ed effetto dell’altro. Come ogni alfa ha la sua omega, ogni sistema la sua evoluzione.
In questo eterno divenire, quale posto occupiamo?
Il tempo è la casa che costruiamo e arrediamo con ciò che abbiamo, rendendola migliore anche per chi verrà dopo di noi. Il nostro compito, quindi, non è solo esistere, ma migliorare, innovare, trasformare ogni passaggio in una evoluzione continua.
Il corso del tempo non lo possiamo fermare, ma possiamo influenzarne il cammino, il modo di percepirlo e il significato da dargli.
Abbiamo una responsabilità immensa, ma lo è anche la nostra capacità di creare e trasformare.
Anselm Kiefer, L’Arte del Tempo
Inizio e fine diventano così un ciclo, perpetuo, esplorato magistralmente da Anselm Kiefer, un artista contemporaneo di grande fama internazionale che con sensibilità e profondità trasforma le storie del suo passato, intrise del dolore e della complessità della memoria, in un linguaggio artistico unico.
La sua mostra “Angeli Caduti”, ospitata a Palazzo Strozzi, a Firenze, dal 24 marzo 2024 al 21 luglio 2024 è un manifesto di riflessione sul passare del tempo.
Durante l’intera mostra, Kiefer ci guida verso una consapevolezza crescente: le cose della vita mutano continuamente, e il tempo diventa il guardiano che, con tocco lieve, segna un prima e un dopo.
I segni di questo tempo?
I materiali, ad esempio, che compongono l’installazione artistica: piombo, cenere, argilla, semi. Questi elementi sono soggetti al tempo, mutano e si trasformano proprio come la vita.
Il piombo si ossida, cambia colore, diventa fragile, simbolo della trasformazione e della caducità della condizione umana. Il piombo che è da sempre in attesa di essere trasformato da attente e delicate procedure alchemiche.
La cenere, residuo di ciò che è stato consumato, evoca la rinascita, il ciclo perpetuo di nascita e morte.
Argilla e semi rappresentano la potenzialità, la capacità di generare nuova vita anche nelle condizioni più avverse.
In questo eterno ciclo di inizio e fine quindi, il nostro posto, la nostra opportunità è quello di essere custodi del tempo ma anche capaci di trasformare e innovare, lasciando un segno per le generazioni future. La nostra missione, quella di ogni essere umano, è rendere il passaggio nel tempo non solo sopportabile, ma degno di essere vissuto.
Luci e Ombre
L’occhiello della mostra “Engelssturz” è un’opera di oltre sette metri di altezza che cattura lo sguardo di qualsiasi passante. Posizionata nel cortile rinascimentale del palazzo, l’installazione rappresenta in modo chiaro e toccante l’Apocalisse in cui l’Arcangelo Michele combatte gli angeli ribelli, come Lucifero che da prediletto e «portatore di luce» diventa esiliato e anche qui la sua fine coincide con un suo nuovo inizio. Un tema che risuona tra spirito e materia, tra bene e male e che rappresenta una potente metafora della nostra incessante battaglia interiore.
Scegliere di fare del Bene diventa un comportamento che decidiamo di mettere in atto ogni giorno nelle più piccole cose. Un’abitudine, un costume da salvaguardare e sviluppare, che prende in considerazione l’individualità di ognuno di noi ma anche da una maggiore consapevolezza della collettività, la stessa collettività che nasce da storie passate che insegnano quali destini vogliamo raggiungere, quali nuovi inizi possiamo innescare.
L’opera, con il suo color oro brillante e luminoso, toglie il fiato. Rappresenta ciò che dovrebbe essere elevato, ma riflette anche su come il presente potrebbe mutare e influire sul domani se non modifichiamo il nostro modo di agire.
Una nave che deve essere indirizzata oltre il confine del “noi” attuale, verso le distese del “noi” di domani. Una continuazione dell’arto della collettività odierna, che progredisce nel futuro assumendo forme sempre più pure, buone e condivise. Pratiche che fanno bene.
Costruire il Domani con i Frammenti di Ieri
Nella condizione umana abbiamo la straordinaria capacità di risistemare il tiro, raccogliere i frammenti dei passi perduti, e voltarci indietro sulla linea del tempo.
È proprio da quel punto di fine che possiamo comprendere tutto ciò che ci ha condotto fino a lì. Solo così possiamo andare avanti, senza dimenticare quanto fatto fino a quel momento, aggiungendo chilometri di strade al futuro che costruiamo per il “noi” del domani e per i nostri eredi.
Ogni errore, ogni frammento raccolto, diventa un mattoncino con cui edificare un domani migliore. La distruzione non è fine a sé stessa, ma un passaggio necessario per la creazione. E in questo continuo divenire, il nostro sguardo non si perde nel passato, ma si àncora al presente per proiettarsi nel futuro. La nostra missione è costruire, migliorare, ed evolvere, con la consapevolezza che ogni passo, anche il più incerto, contribuisce alla nostra crescita e a quella delle generazioni future.
Conclusione
Il continuum di alfa e omega rappresenta l’eterno fluire della realtà, dove ogni fine contiene il seme del suo nuovo inizio e ogni inizio a sua volta coincide con l’inizio della fine (contiene il seme della sua fine).
Questo ciclo perpetuo può essere osservato nel mondo naturale e nella nostra stessa esistenza. Nulla è statico; tutto è in costante movimento e mutamento.
Cosa significa?
La stabilità diventa un’illusione, l’equilibrio tanto auspicato dal mondo intero risiede nel cambiamento, nella crescita. Basti pensare che nel mercato globale l’evoluzione è rapida, ogni fine ciclo economico, ogni fallimento di un progetto rappresentano un’opportunità di innovazione e rinascita.
Come vedere la realtà con occhi diversi?
Possiamo provare a riconoscere laddove possibile la natura ciclica del successo e del fallimento che sono condizioni inevitabili, ad oggi, per la costruzione di un futuro sostenibile. Senza temere il buio e senza voler a tutti i costi raggiungere sempre e solo la luce.
Senza disordine non percepiamo l’ordine e senza il buio non capiamo cosa sia la luce.
Come due facce della stessa medaglia, non possiamo gioire del giorno se non conosciamo la notte.
Anselm Kiefer, con la sua arte, ci offre una visione: anche nei momenti più bui, c’è sempre la possibilità di una nuova alba.